sabato 4 maggio 2013

SULLE BOTTIGLIE IN PLASTICA


Siete curiosi di conoscere qualche dato e qualche curiosità sulle bottiglie di plastica utilizzate per distribuire l'acqua?
Ebbene, sappiate che i numeri che verranno mostrati probabilmente (e lo speriamo) faranno riflettere su quale impatto ambientale ha questa abitudine moderna di bere l'acqua.
Numeri e realtà che fanno venire i brividi.


Sebbene questi dati possano essere in qualche modo discutibili e contestabili, certe volte modificare il proprio atteggiamento e il proprio comportamento nei consumi potrebbe portare anche vantaggi per le proprie tasche.

  • Le bottiglie di plastiche impiegano circa 7 secoli prima che si decompongano completamente
  • Il 90% del costo di una bottiglia d'acqua è riconducibile alla bottiglia di plastica medesima
  • L'80% delle bottiglie di plastica utilizzate non vengono riciclate.
  • Ogni anno negli Stati Uniti 38 milioni di bottiglie di plastica usate per l'acqua finiscono nella spazzatura senza essere riciclate
  • Sono necessari 90 milioni di litri di petrolio per produrre un miliardo di bottiglie di plastica
  • In media gli americani consumano 167 bottiglie di acqua all'anno. In Italia vengono consumati ogni anno in media 270 litri di acqua minerale e bibite, equivalenti a 180 bottiglie da 1,5 litri. L'impatto ambientale è pari al consumo di 22 litri di petrolio e 108 litri d'acqua (utilizzati per la produzione e il trasporto), oltre all'emissione di 23 kg di CO2.
  • L'imbottigliamento e la distribuzione di bottiglie d'acqua è in assoluto il sistema meno efficiente al mondo per la distribuzione dell'acqua.
  • Dai supermercati italiani escono 15 miliardi di bottiglie in Pet ogni anno; solo il 20% di queste vengono riciclate.
  • Per realizzare un carrello della spesa che troviamo nei supermercati, sono necessarie 250 bottiglie in Pet, mentre per la realizzazione dei classici cestini da braccio, solo 23 bottiglie. L'esperimento è stato realizzato per la fornitura di carrelli e cestini all'ipermercato Unicoop di Benevento nel 2006. In quell'anno il costo di produzione dei carrelli della spesa realizzati con plastica riciclata era del 20% superiore ad un carrello tradizionale in ferro. Una differenza trascurabile e con notevoli miglioramenti, visto che solo nel 2003, produrre un carrello in plastica riciclata costava anche il 60% in più.
  • Alcune aziende di acque minerali stanno cominciando a cambiare la propria politica nell'uso delle bottiglie di plastica. Ad esempio l'acqua minerale Sant'Anna - ci auguriamo non sarà l'unica - è stata la prima ad utilizzare bottiglie di plastica in grado di decomporsi in 80 giorni e sono realizzate in plastica vegetale Ingeo. In questo modo vengono risparmiati - per la produzione di 650 milioni di bottiglie d'acqua - circa 170 mila barili di petrolio - pari al riscaldamento di una città di 520 mila abitanti.
  • Per produrre 1 chilo di Pet (polietilene tereftalato) materiale comunemente utilizzato per i contenitori dell’acqua, sono necessari 2 chili di petrolio. Ma non solo: per ogni chilo di Pet prodotto sono necessari 17,5 Kg di acqua. Dato che una bottiglia da 1,5 l pesa 35 gr con 1 Kg di PET si fanno 30 bottiglie.
  • In Italia la spesa pubblicitaria per la promozione di acque minerali cresce di anno in anno a livelli vertiginosi. Solo nel 2006 (fonte Nielsen), venivano spesi 129 milioni di euro netti (a listino 379 milioni a prezzo di listino). Nel 1990, gli investimenti pubblicitari erano pari a 30 milioni a listino.


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