sabato 4 maggio 2013

L’ACQUA DELL’ACQUEDOTTO


L'acqua fornita dall'acquedotto è controllata sia dal punto di vista chimico che batteriologico ed è definita "potabile" in quanto all'origine spetta le concentrazioni massime stabilite dalla legge.

L'acqua dei nostri rubinetti è quindi tutta "potabile" ma è risaputo che, ad esempio, mentre le acque delle zone montane sono particolarmente "leggere" e gradevoli, in altre zone talvolta le caratteristiche organolettiche non sono ottimali (sapori ed odori gradevoli) o il contenuto salino è eccessivo.
Tutti sappiamo che l'acqua che esce dal rubinetto talvolta non ha più le stesse caratteristiche d'origine a causa prevalentemente dell'usura delle tubazioni, infiltrazioni, scarsa manutenzione, ecc., problemi che possono interessare sia l'acquedotto che l'impianto idrico delle stesse abitazioni.
Senza considerare le aggiunte di prodotti come il cloro, che le conferiscono odori e sapori sgradevoli e la rendono alcalina. Oltre ai sali di calcio e di magnesio (calcare) che determinano la "durezza" dell'acqua - che se elevata può causare incrostazioni sui materiali e possibili sovraccarichi ai nostri reni - l'acqua del rubinetto può contenere infatti diverse sostanze chimiche come residui di pesticidi, metalli pesanti e nitrati, che sono da ritenersi sconsigliabili per la salute, e assolutamente da evitare per i più piccoli.
Questi sono i motivi che hanno portato gli italiani a diventare i maggiori consumatori di acqua minerale in Europa.

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