sabato 4 maggio 2013

IL PARERE DEI PEDIATRI :

"Nei primi mesi di vita la sensibilità dell'organismo umano ad eventuali sostanze contaminanti presenti nell'acqua è molto elevata. In particolare sono da evitare alte concentrazioni di nitrati che se ingerite insieme ad alimenti contenenti amine vengono convertiti in nitrosamine, elementi ritenuti potenzialmente cancerogeni e che possono indurre la metaemoblobinemia (morbo blu) nei neonati. Il limite massimo di 50mg/litro, ammesso per le acque potabili e ritenuto di sicurezza per gli adulti, è assolutamente sconsigliabile per i più piccoli. Nelle acque raccomandate per l'infanzia la concentrazione dei nitrati deve essere inferiore a 10mg/litro.
L'azione tamponante delle acque bicarbonato-calciche, nei confronti della secrezione acida dello stomaco, sembra essere utile per prevenire gli effetti irritanti del secreto gastrico nel reflusso gastroesofageo. L'elevato PH di queste acque inoltre consente un maggior assorbimento dei lipidi riducendo la quota dei grassi nelle feci. Tuttavia l'uso di tali acque è indicato solo dopo il primo semestre di vita, data la presenza di un levato contenuto ionico".
Fonte: "Le acque minerali: linee guida per il pediatra"
Dott. Currò, Lucente, Bembo, Di Paolo, Marchili, Malandrino
Istituto di Clinica Pediatrica - Università Cattolica del Sacro Cuore Roma.
"L'acqua ideale per l'alimentazione è ovviamente un'acqua pura, vale a dire priva di batteri patogeni, di elementi ppericolosi come arsenico, metalli pesanti (piombo, cadmio) nitrati e di sostanze chimiche inquinanti come il cloro. Parametri significativi sono anche il Residuo Fisso e il PH.
Il residuo fisso è in pratica il contenuto di minerali. Non deve essere troppo alto in quanto i sali minerali sono disciolti in acqua sotto forma di ioni e quindi in una forma difficilmente assimilabile dal nostro organismo e di conseguenza scarsamente utilizzabili.
La conseguenza di ciò è che la maggior parte dei sali introdotti nel nostro corpo in questa forma non vengono metabolizzati ma depositati come accumulo nei vari organi.
Nell'ottica dei problemi legati alla ritenzione idrica, l'eliminazione dei ristagni idrici è favorita dall'aumentata diuresi legata all'assunzione di acque leggere ovvero povere di sali minerali in genere e non solo di sodio. Il PH di un'acqua ideale deve essere leggermente acido poiché in questo caso vengono favoriti i processi digestivi e una migliore assimilazione dei cibi in virtù di una minore azione tampone all'interno dell'apparato digerente e di una bassa alterazione del naturale PH gastrico. Per quanto esposto le acque pure e leggere, cioè a basso contenuto di sali minerali disciolti (Residuo Fisso), sono particolarmente indicate per l'alimentazione dei lattanti".

Dott. Marco Neri - Nutrizionista
Prof. Antonio Paoli - Docente Facoltà di Medicina Padova

Nessun commento:

Posta un commento