martedì 27 ottobre 2015

COMBINAZIONI ALIMENTARI SALUTARI E NON : PROTEINE / ENZIMI ecc.

LA VERITA' NON PAGA: Tutte le scoperte decisive e critiche degli ultimi anni, tutti gli esperimenti decisivi e scomodi per determinati gruppi di potere, hanno subito boicottaggi ed insabbiamenti clamorosi. Il caso dell'esperimento di Cambridge-2000 ha fatto scuola. Le ricerche di Howell hanno subito ovviamente contrasti e avversioni nella stessa America, causando ritardi e intoppi nell'avanzamento delle conoscenze. Quando poi la verità era ormai innegabile, troppo evidente per essere celata, hanno azzannato tutto, trasformando la scienza howelliana in grosso business degli enzimi sintetici e delle acque alcaline. Stessa cosa con la ANHS o American Natural Hygiene Society, diventata International Hygiene Society e finita paradossalmente, pare, nelle mani di Smithfield e associati, ovvero dei macellai americani. La tecnica è quella solita. Il nemico lo ignori, lo nascondi, lo distruggi oppure lo compri. LA LEGGE DELLE SECREZIONI ADATTIVE L'importanza dei food enzyme nella digestione non è solo frutto di mezzo secolo di ricerche di Howell, ma anche di una concatenazione di scoperte che hanno portato a quella che si chiama "Legge delle secrezioni adattive agli enzimi digestivi". Tale legge porta la firma di L.G. Simon (1907), di Nelson e Lewis (1908), G. Hirata (1910), M. Takata (1925), B. Goldstein (1927), Georgiewskii e Anreev (1930), Krzywanek e Bedi-iu-Schakir (1930), Andreev e Georgewskii (1932), Bykov e Davydov (1935), Vasyutochkin e Drobintzeva (1935), L. Abranson (1935), T. Muto (1937), Gossman e Greengard e Ivy (1943), J. Monad (1947), D.K. Kuimov (1954), Abdelljlil e Desnuelle (1964), Roy e Campbell e Goldberg (1967). UNA SERIE FORMIDABILE E COERENTE DI PROVE E DIMOSTRAZIONI Nelle prime ricerche di Simon, Nelson e Lewis si era già scoperto che l'amilasi della saliva umana risulta potenziato notevolmente in una dieta prevalentemente carboidratica. Seguì Goldstein nel 1927, scoprendo che lipasi, tripsina e amilasi dei succhi pancreatici variano in relazione ai cibi che si assumono e allo stato crudo o cotto dei medesimi. Abranson nel '35 conferma con esperimento su 28 soggetti che i succhi pancreatici si adattano fortemente alla dieta che assumiamo e non sono indifferenti ad essa (come pretenderebbero i tuoi amici biologi). Grossman, Greengard e Ivy, dimostrano nel '43 che una dieta alto-proteica implica grossa produzione di tripsina. J. Monad nel '47 dimostra come una alimentazione rispettosa della legge adattavi porta a un grosso risparmio enzimatico ed energetico. ANCHE GLI ESPERIMENTI DI KOUCHAKOFF, DI BOVIS E DI SIMONETON PORTANO NELLA STESSA DIREZIONE Per non dire poi dei celebri esperimenti di Paul Kouchakoff sulla leucocitosi digestiva, comportante pesante secrezione di linfociti in fase postprandiale (dai normali 6000 leucociti ai 18000-22000 circa dei cibi cotti e alto-proteici, di fronte al mantenimento dei 6000 leucociti nel caso di pranzo crudista-vegano)., con pesantissimo dispendio energetico-digestivo, come da ricerche presentato al 1' Congresso di Microbiologia del 1930 a Parigi. Pure le scoperte di Andrè Bovis e Andrè Simoneton conducono alle onde vibrazionali e ai diversi gradi di vitalità degli alimenti. ESSENZIALE CHE I CIBI SIANO AD ALTISSIMA RADIANZA L'ingegner Simoneton era gravemente malato e riacquistò la salute, prima di dedicarsi appassionatamente per 20 anni alle sue ricerche, e per dimostrare al mondo quanto importante fosse poter disporre di alimenti siano freschi e vivi. Per stare in pieno equilibrio ed in salute le cellule dell'uomo devono vibrare sinergicamente tra i 6250 e i 7000 Angstrom, e non scendere mai ai livelli del tumore (4874 Amgstrom) o del cancro terminale (1800 Angstrom). L'uomo deve pertanto nutrirsi con cibi sani ed ad altissima radianza, capaci di ricaricare le sue batterie scariche e di riportarlo in alto. Frutta e verdure crude in particolare che sfiorano i 10000 Angstrom e i colori dell'infrarosso. Fanno eccezione i cereali integrali che richiedono leggera cottura e la patata che migliora la sua biodisponibilità mediante una cottura non eccessiva. SIAMO COPERTI DA UN FORMIDABILE SUPPORTO SCIENTIFICO Altra gente ed altri esperimenti? Quanti ne vogliamo. Non scomoderò Ehret e Shelton. Basta citare il caso di Max Gerson, gravemente menomato da emicrania e malattie varie. Resuscitato dalla frutta, dimostrò al mondo che, con alimentazione fruttariana intensa, riportava a galla persone disperate dei reparti terminali. Basta pensare a Max Bircher-Benner, capace di conquistarsi la fiducia degli Zar e dei massimi regnanti d'Europa con le sue diete a base di frutta e verdura cruda. Capace persino di riportare a galla gente con gangrena alle gambe, togliendola letteralmente dalla sala di amputazione chirurgica. Basta citare i grandi successi dei Longevity Centers di Robert Pritikin a Miami e Santa Monica, oppure le cliniche igienistiche americane e canadesi, dove si risolvono positivamente casi conclamati di diabete-1 e 2, senza ricorso all'insulina o ad altri farmaci. DAL LATO OPPOSTO CI SONO LE DIETE CIMITERIALI E BRODAIOLE DEL CARROZZONE SANITARIO E DEI DIETISTI DA STRAPAZZO Cos'altro hanno da opporre i nemici del crudo? Le diete cimiteriali stampellate a integratori, tipo Mediterranea, Atkins, Montignac, Gruppi Sanguigni, Zona, Dukan, Tisanoreica, Lemme e compagnia bella, condannate dalla storia e dalla pratica prima ancora di cominciare? Nate già storte e sbagliate nelle premesse, prima ancora che nei risultati? O forse le fabbriche di malati precoci che si chiamano fast-food McDonalds, BurgerKing, KFC KentuckyFried Chicken? O forse le diete iperproteiche-brodaiole e super-idriche caldeggiate dai medici, capaci non di offendere ma di scoperchiare i tetti proteici dei 24 grammi/giorno, e di acidificare irreparabilmente chi le segue? O forse le fallimentari diete ortomolecolari, alla costante e disperata ricerca di alcalinizzazione stabile mediante l'ennesima trombata planetaria delle acque alcaline? LE FASI DIGESTIVE SONO COMPLESSE E CANGIANTI DA UN INDIVIDUO ALL'ALTRO, DA UN MOMENTO ALL'ALTRO, DA UNA STAGIONE ALL'ALTRA Quanto alle fasi digestive, gli amidi vengono pre-disgregati principalmente in bocca con la saliva (enzima ptialina), a patto che mastichiamo lentamente e non buttiamo dentro il cibo di corsa e in modo indiscriminato. Quando questo cibo già largamente digerito o disgregato viene ingerito, la digestione continua leggermente per un'ora o due nello stomaco, prima di passare al piccolo intestino per l'assorbimento. Chiaro che che c'è pure della proteina e che essa viene pure intaccata dalla ptialina, con pre-stimolazione automatica di secrezione acida stomacale. La presenza di oli e di grassi nel cibo rallenta il percorso digestivo nello stomaco. Gli zuccheri, consumati da soli, stanno nello stomaco non più di 20 minuti, per cui non vanno bene in un mix a prevalenza proteica. LE PROTEINE STANNO DAPPERTUTTO, I MICRONUTRIENTI VIBRANTI INVECE NO Si parla sempre di pasti a prevalenza proteica, o grassa, o carboidratica. Non esiste al mondo cibo privo di proteine. La frutta sta a livello percentuale del 6,7 (percentuale calorico/proteica American Standard), superiore al latte di donna (5,9%), ma inferiore alle noci e ai semini (11%), ai cereali integrali (13%) ai vegetali crudi (22%) e ai legumi (28%). Ovvio che la digestione non possa vertere su minuziosi dettagli, su schemi fissi e precisi, su precisioni millimetriche, ma su principi generali dettati da conoscenza alimentare, da sperimentazione personale, dai buoni risulti e sempre da una dose di buon senso. ALLA RESA DEI CONTI L'INSALATA A INIZIO PASTO APPORTA GROSSI BENEFICI Il discorso dell'insalata a inizio pasto non è solo importante per degli scambi enzimatici, ma anche per fare in modo che il pranzo o la cena non diventino una trappola e un assalto al cibo, seguito da immancabile disastro digestivo, anziché un momento sereno e rilassante di appagamento, visto che un piatto abbondante di radicchio o di altre verdure gradite, accompagnato da del pane integrale, limita e blocca gli istinti assassini verso il grasso-proteico. Alla resa dei conti poi, la cosa funziona al meglio, ed è questo che conta. Pretendere un resoconto scientifico di come gli enzimi e le vitalie esterne riescano a catalizzare nel corpo le varie reazioni mi pare un po' troppo. Conosciamo sì e no il 10% del conoscibile. L'importante è muoversi verso la strada più illuminata. NON DOBBIAMO PROVARE NULLA, SONO LORO CHE FANNO ACQUA DA TUTTE LE PARTI Se uno vuole contestare l'evidenza dei fatti è padrone di farlo, ed anche di cadere nel ridicolo. Il cavolo crudo ci mette meno di 2 ore ad essere digerito. Quello cotto richiede 3-4 ore, cioè il doppio. Siano i tuoi interlocutori biologi a spiegare questo fatto, e non tu a doverti difendere. Non vorrei che tu ti stessi scontrando coi chimico-biologi dell'ortomolecolare, una categoria spesso arretrata e dogmatica per la quale esiste l'indifferenza totale tra il vivo e il morto, tra il minerale inorganico e l'organicato, tra la vitamina naturale e quella sintetica, tra il cibo devitalizzato e quello vivo, tra il sangue e il succo d'arancia, tra la carezza sul muso del maiale e la vile coltellata alla sua gola.

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